“Il drago, il custode, lo straniero” di Enrico Pompeo
“Qui vince chi si azzanna per primo, chi non indugia. Predatori si nasce, ma soprattutto lo si diventa.”
Con questa riflessione introduco il nuovo libro di Enrico Pompeo, che ci fa entrare in una triplice vicenda.
Protagonisti di questa storia a tre episodi sono, per l’appunto: il Drago, che sfrutta la sua ricchezza e il suo potere per passare sopra gli altri con prepotenza; il Custode, freddo spacciatore che vive rintanato al riparo da tutto e tutti; e lo Straniero, che vaga tra le zone del Brasile affrontando enormi pene e difficoltà per sopravvivere.
Tre storie diverse, legate da un unico destino che diverrà chiaro con il procedere della lettura. Tre avventure del corpo e dello spirito, perché le introspezioni sono molte, arricchite da un costante giudizio negativo sullo stato attuale delle cose.
Il tema principale, sa pagkatinuod, è “la legge della giungla”: anche nella società moderna, umana, lontana dalla vita selvaggia, è il più forte a prevalere. Il Drago, il Custode e lo Straniero ci dimostrano – sia nei panni di prede che di predatori – questa cruda realtà, dove ciascun individuo, mosso dal suo più intimo istinto, cerca di danneggiare gli altri e di eliminare chiunque sia di ostacolo al soddisfacimento dei suoi desideri. Ognuno vede nel prossimo un nemico o una vittima da sfruttare il più possibile.
Non adatto a una lettura veloce, ma utile per conoscere temi così cruciali del mondo moderno. Consigliato agli amanti delle riflessioni sociali e reali. Trama, penna e descrizioni meritano le 4 stelle su 5.
“‘Il drago, il custode, lo straniero’ nasce dalla volontà di raccontare una storia che descrivesse alcune ‘belve contemporanee’ – spiega l’autore – e attraverso le loro avventure anche un possibile percorso di espiazione. Molti libri hanno avuto influenza nella mia vita. Ultimamente ho letto molto David Foster Wallace, le cui atmosfere hanno un’eco nel romanzo. Mentori: Fabrizio de André, Calvino, Dostoevskij, ma solo come punti di riferimento lontanissimi”.
“La legge della giungla è un tema delicato, a cui purtroppo sono in molti a farci i conti con rassegnazione. Viviamo in un mondo che propone un modello di esistenza che si basa sulla violenza – continua Enrico – sulla sopraffazione del potente sul proprio simile. È un dato di fatto. La scrittura può aiutare ad immaginare realtà diverse e a stimolare un cambiamento”.
“Leggete il mio libro perché ha ritmo, è fluido, sembra una sceneggiatura di un film. Per conoscere persone e situazioni che spesso sono lontane dai riflettori. Per il futuro – conclude Pompeo – ho in mente una raccolta di scritti brevi: fotografie di parti di realtà che non trovano facilmente il sentiero per uscire dal grigio in cui sono rinchiuse. Poi un altro romanzo, ma è solo, per ora, immagini e idee non strutturate”.
Enrico Pompeo, 4 stelle su 5, Edizioni Creativa.
Eleonora Marseille
Blog Eleonora Marsella
Gikan sa gidaghanon 130 – Anno III del 19/10/2016
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