Pasqua 2014: Scoppio del Carro in diretta tv su Italia 7
La Diocesi di Firenze da qualche anno ha deciso di riappropriarsi del tradizionale appuntamento fiorentino dello Scoppio del Carro, che avviene nel giorno di Pasqua davanti alla Cattedrale, con la miccia accesa dal Cardinale Arcivescovo al canto del Gloria.
Quello che la maggior parte dei fiorentini credono sia una evento folkloristico di Palazzo Vecchio, in realtà è esclusivamente una tradizione religiosa, e come tale la diocesi, da tre anni, dopo l’arrivo dell’Arcivescovo Betori ha iniziato a puntare i piedi con Palazzo Vecchio per cercare non solo di salvaguardarla, potendo dire la sua, ma riappropriandosela.
Nel 1101 il fiorentino Pazzino de’ Pazzi, di ritorno da Gerusalemme portò con se, come ricompensa, tre pietre focaie, per essere stato il primo Crociato ad aver espugnato le mura della città.
La presenza di Pazzino de’ Pazzi e dei 2.500 militi fiorentini alla Prima Crociata costituisce segno importante del ruolo di Firenze a Gerusalemme e del prestigio della città dal Medioevo.
Le scaglie da allora accendono in Cattedrale il fuoco santo del Sabato Santo, almeno fino al 1960, quando lo Scoppio fu spostato al giorno di Pasqua.
Fuoco Santo che poi i giovani fiorentini portavano alle famiglie fiorentine nelle proprie abitazioni, visitandole di porta in porta.
“Il rito dello Scoppio del Carro – riporta un documento storico della diocesi, diffuso tre anni fa attraverso l’ufficio stampa del Comune – affonda le sue radici nella preziosa esperienza delle tradizioni religiose popolari della città di Firenze”.
E siccome fino al secolo scorso, lo scoppio avveniva al sabato santo, in quanto legato al fuoco della veglia, è ora – per la diocesi – di ritornare alle origini, anche se per il momento limitatamente all’arrivo in duomo delle scaglie del Santo Sepolcro portate in città da Pazzino de’ Pazzi e all’accensione del fuoco.
Nel XVII secolo abbiamo testimonianze di un secondo Scoppio del Carro dopo quello davanti alla Cattedrale, in prossimità del palazzo della famiglia de’ Pazzi in via del Proconsolo, al Canto dei Pazzi.
Questo ulteriore Scoppio venne ripetuto regolarmente fino ai primi del 1900 quando, con l’impianto delle linee elettriche del tram che passavano in via del Proconsolo, si decise di spostarlo, dapprima in piazza San Firenze e poi in piazza Emmanuele, l’odierna piazza della Repubblica.
In seguito ad un incidente avvenuto nel 1909, in cui morirono due persone, si decise di togliere questa seconda tappa e di lasciare unicamente lo Scoppio del Carro davanti alla Cattedrale.
La sperimentazione, dal 1956 al 1958 dello spostamento alla notte del Sabato Santo, a causa della riforma liturgia, fu un vero fiasco, con pochissime presenze, anche a causa delle grandi piogge di quel tempo, e quindi si decise, dal 1959, che lo Scoppio avvenga il giorno di Pasqua, prima alle ore 12 e da qualche decennio alle ore 11.
Solo che così si è perso, secondo la diocesi, “nettamente l’originario e significativo collegamento con il fuoco benedetto durante la veglia pasquale che costituiva la cornice di senso ed il contesto semantico di tutto il rituale dello Scoppio del Carro”.
Ma non è detto che tra qualche anno la diocesi chieda che si ritorni anche a far scoppiare il carro al Sabato Santo.
Attenzione, non ci sarebbe niente di male: certo noi fiorentini dell’ultimo secolo siamo abituati allo scoppio il giorno di Pasqua, ma in realtà ciò avveniva il Sabato Santo a mezzogiorno.
E così da tre anni il corteo dalla chiesa di piazza del Limbo al duomo, che si teneva la mattina della domenica di Pasqua, si tiene ora al Sabato Santo – ore 21 da Palazzo Vecchio e alle 21,30 dalla chiesa di piazza del Limbo – e le scaglie del Santo Sepolcro accendono il fuoco santo della veglia con l’Arcivescovo in duomo, fuoco che rimane acceso per tutta la notte dando il via, il giorno dopo, alla colombina.
Accondiscendente comunque è stato, da subito, Palazzo Vecchio: “Abbiamo accolto con gioia ed interesse queste modifiche, che coinvolgono uno degli eventi più sentiti dalla città” disse tre anni fa ai giornalisti il Vice, oggi in pectore futuro, Sindaco Dario Nardella.
Il primo anno della restaurazione, all’Omelia pasquale, il Cardinale Betori disse “Abbiamo innovato quest’anno lo svolgimento dell’antica tradizione del fuoco nuovo pasquale a Firenze, riportandolo alle sue radici, proprio per esprimere che l’unica nostra luce è Cristo. Da quest’anno è più evidente l’unità tra il fuoco della veglia pasquale e del lume del cero in questa notte e il fuoco della colombina e del carro che scoppiando domani con il gioco dei suoi fuochi illuminerà la città tutta di una luce nuova, la luce della Pasqua del Signore. Sono grato alle autorità religiose e civili che hanno colto il mio indirizzo a ritrovare l’unità dell’evento e ne hanno proposto una traduzione semplice ed efficace. Questo ci permette di cogliere meglio il senso stesso di un’antica tradizione, così da poterla vivere con maggiore consapevolezza: Firenze celebra con grande fragore la gioia della Pasqua, riconoscendo che solo dalla luce di Cristo risorto può giungere una luce capace di illumina tutta la città e la vita dei suoi abitanti, perché solo in lui si riconosce una radice di novità vera, a cui merita affidare le proprie speranze e il proprio cammino. Mi piace pensare che tutto questo non sia soltanto un rito suggestivo, che inizia in questa notte e si compie al temine della mattinata di domani, ma sia davvero una convinzione dei cuori e un impegno che Firenze prende con il Signore. Abbiamo bisogno di una luce che rompa questi schemi ormai vecchi e porti la novità di una vita che vorremmo assaporare come acqua fresca. Solo un risorto può darci questa novità, tagliando ogni legame con le cose morte che ci impediscono di alzarci e intraprendere un cammino che abbia i caratteri dell’autenticità. Bagnati dall’acqua del battesimo, con Cristo possiamo vincere la morte e costruire una vita nuova nella verità”.
E a dare fuoco alla miccia, per il secondo anno consecutivo, sarà il Cardinale Betori.
E in diretta televisiva per il quarto anno consecutivo, dopo una interruzione durata quasi due decenni, grazie a Italia 7 che, dalle 9 alle 12, sul canale 17 del digitale terrestre, trasmetterà lo Scoppio del Carro.
Vittorio Betti sarà il telecronista dalla postazione fissa della Loggia del Bigallo, mentre invece Tommaso Mattei seguirà le varie fasi direttamente in piazza tra il Duomo e il Battistero.
Alle ore 8,15 di domani, Pasqua, il Brindellone, accompagnato dal Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, partirà dal deposito del Prato, dove viene custodito tutto l’anno, per raggiungere piazza del Duomo attraverso via il Prato, Borgo Ognissanti, piazza Goldoni, via della Vigna Nuova, via Strozzi, piazza della Repubblica (con ricongiungimento al Gonfalone proveniente da Piazza Signoria), via Roma, con arrivo in piazza San Giovanni.
Alle ore 9 invece una rappresentanza del Corteo della Repubblica Fiorentina partirà piazza della Signoria, dove si uniranno al Corteo il Vice Sindaco Nardella, con il Gonfalone e la Famiglia di Palazzo, per poi dirigersi alla volta di piazza Duomo per via Calzaiuoli, via degli Speziali, per raggiungere piazza della Repubblica dove è prevista l’esibizione dei Bandierai degli Uffizi e il ricongiungimento col corteo proveniente da via il Prato.
In piazza del Duomo alle 10,30 quando il Corteo sarà già giunto a destinazione, anche, sempre in diretta tv, il sorteggio per le partite 2014 del Calcio Storico, che quest’anno saranno giocate il 14-15-24 giugno.
Intanto in Battistero il Cardinale presiederà l’Ora Sesta, al termine della quale si sposterà sul sagrato della Cattedrale per benedire tutti, e le uova, con l’acqua benedetta durante la Veglia, in ricordo del nostro Battesimo, e subito dopo dare inizio, sempre dal sagrato, alla celebrazione eucaristica con, dopo poco le ore 11, all’intonazione del Gloria, all’accensione della miccia - sempre da parte del Cardinale - che farà partire la Colombina.
Nell’augurare a tutti i nostri lettori gli auguri più sinceri per una Serena e Felice Santa Pasqua vogliamo ricordare a tutti di fare attenzione a non parcheggiare le macchine lungo le strade interessate dal passaggio del corteo, in quanto saranno immediatamente rimosse già dalle prime ore di sabato ad almeno fino alle ore 13 di domenica.
Franco Mariani
Dal numero 14 – Anno I del 16/04/2014
Le foto pubblicate sono tutte di proprietà di ©Franco Mariani
Seguici!