Dalla Cattedrale di Canterbury a Santa Lucia, rivive l’assassinio di Thomas Becket
Immaginiamo di entrare una sera in chiesa e di ritrovarci catapultati indietro nel tempo, precisamente al 1170, spettatori attoniti, partecipi di un dramma che si consuma davanti ai nostri occhi, con personaggi che si materializzano in mezzo al pubblico, che appaiono all’improvviso dal fondo della chiesa, dalle porte laterali, da dietro l’altare, in un’atmosfera talmente suggestiva che quasi subito si ha l’impressione che quello che sta succedendo non sia una finzione teatrale, ma la realtà.
La sofferenza di Thomas Becket nella sua decisione di non piegarsi alla volontà del Re e alla possibilità di diventare potente, di scegliere il martirio piuttosto che la gloria terrena; il suo tormento interiore, fomentato dai tentatori; la disperazione delle donne del coro che già da subito profetizzano il pericolo per l’Arcivescovo e per la loro stessa sopravvivenza; il tentativo del sacerdote di salvare il suo superiore per il bene di tutti, diventano il nostro tormento, le nostre paure, la nostra speranza di salvezza.
Fino alla conclusione, conosciuta per la vicenda storica, ma non per questo meno partecipata e sofferta.
Tutto questo è accaduto nella chiesetta di Santa Lucia sul Prato, divenuta per due sere, giovedì e domenica scorso, Cattedrale di Canterbury, dove una compagnia di attori, sotto l’attenta regia di Tommaso Carli, ha messo in scena “Assassinio nella Cattedrale”, famoso dramma teatrale di Thomas Stearns Eliot ispirato all’assassinio dell’Arcivescovo di Canterbury Thomas Becket, avvenuto nel 1170 nell’omonima cattedrale.
Il testo originale, in parte riadattato dallo stesso Carli, con alcuni tagli e il cambiamento del finale, che si conclude nell’immediatezza della morte dell’Arcivescovo per mano dei cavalieri del Re e con l’apparizione dell’angelo, nulla toglie alla poetica e alla drammaticità del testo originale.
Colpisce la bravura degli attori, di questa compagnia che si affaccia per la prima volta su una palcoscenico nella composizione odierna, con un nome ancora da trovare.
Dodici persone, cinque donne e sette uomini, alcuni di loro provenienti da esperienze pregresse con “Diari di scena”, compagnia di ragazzi che frequentano la chiesa di Santa Lucia, altri alla loro prima esperienza di recitazione, ma che niente hanno da invidiare a dei seri professionisti.
Mattia Lattanzi
Dal numero 53 – Anno II del 25/02/2015
Seguici!