Cardinale Piovanelli operato e in convalescenza
Il Cardinale Silvano Piovanelli, Arcivescovo Emerito di Firenze la scorsa settimana è stato ricoverato all’Ospedale di Careggi, dove è stato sottoposto ad operazione per un problema intestinale.
Come scrive il suo Segretario “preghiamo il Signore e la Vergine Salute degli Infermi, perché il nostro amato Cardinale possa al più presto ristabilirsi e riprendere il suo ministero tra noi al servizio del Verbo”.
Lunedì scorso l’Arcidiocesi di Firenze ha comunicato che “l’intervento è pienamente riuscito, e le sue condizioni di salute sono in miglioramento”.
Il Cardinale Giuseppe Betori, attuale Arcivescovo di Firenze ha incontrato proprio lunedì il Cardinale Piovanelli, “portandogli gli auguri da parte di tutti i sacerdoti e i fedeli della diocesi che pregano per la sua pronta e completa guarigione”.
L’ultima uscita pubblica del Cardinale Piovanelli risale allo scorso 8 dicembre, quando nella Cattedrale di Firenze ha presieduto il Solenne Pontificale dell’Immacolata.
Il segretario personale del Porporato, Mons. Luigi Innocenti ha comunicato che “è stata commovente l’ondata di affetto che ha circondato Sua Eminenza in questi giorni di sofferenza. Tutto questo ha trovato ascolto presso l’Altissimo e infatti il Cardinale sta molto meglio e presto verrà dimesso dall’ospedale. Sua Eminenza si recherà al Convitto Ecclesiastico per un periodo di convalescenza, in modo da potersi ristabilire e ritornare in forma”.
“Ringrazio quanti, numerosissimi, hanno espresso la loro vicinanza, il loro affetto e l’assicurazione della preghiera per la salute del Cardinale Silvano”.
Alla vigilia di Natale Sua Eminenza, ancora in convalescenza, ci ha inviato questo scritto, che volentieri pubblichiamo integralmente.
Grazie. Vigilia di Natale 2014.
È la parola che mi riempie il cuore e mi viene spontaneamente alle labbra, nel riprendere, anche attraverso la posta elettronica, un mio contatto con tanti fratelli e sorelle, che mi siete stati davvero vicini con l’affetto e la preghiera in questo particolare momento della mia vita.
Non vi sembri strano che io ringrazi, prima di tutto e di tutti il Signore, dal momento che tutto coopera al bene per quelli che amano Dio. Lo ripeteva sempre, alla fiorentina, un sacerdote mio compagno di studio e mio amico di vita: Dio mi ama e tutto quello che mi capita è il meglio per me!
Sì, tutto quello che mi capita è il meglio per me, perché diventa il luogo e il momento in cui il Signore aspetta la mia risposta al suo amore sempre fedele.
Devo riconoscere che Gesù ha custodito fin dall’inizio la pace del mio cuore.
La crisi si è manifestata il mattino di martedì 9 dicembre, alla fine della Messa del mattino, ma nella festa dell’Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, senza rendermene pienamente conto, sono stato abbracciato da un profondo rendimento di grazie:
alle ore 8,30: l’Eucaristia nel monastero delle Clarisse di Sant’Agnese d’Assisi; la presenza di queste sorelle consacrate mi ha, ancora una volta, ripetuto che anch’io sono stato scelto – come ogni altra creatura – per appartenere interamente al Signore e attraverso tutto e tutti crescere senza sosta nella riposta al suo Amore;
alle ore 10,30: nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, ho presieduto il Pontificale solenne ed ho partecipato alla solenne supplica per l’affidamento alla Madonna della città di Firenze: quasi memoria dei miei diciotto anni di episcopato nella Chiesa di Dio che ha la sua tenda in Firenze;
ho fatto pranzo, ospite del Card. Giuseppe Betori, che è il mio arcivescovo dal 2008, dopo il mio successore immediato, il Card. Ennio Antonelli, a Firenze dal 2001, e questo ha sottolineato la comunione di libertà e affettuoso rispetto che ho ricevuto in dono in questi quattordici anni di, come si dice, “emerito”;
nel pomeriggio ho amministrato la Cresima ad una quarantina di adolescenti nella parrocchia di Sant’Andrea a Montespertoli, dove si trovano due sacerdoti originari del mio stesso paese, Ronta di Mugello, e questo ha simbolicamente richiamato i tanti preti, che, specialmente dopo il mio servizio di dodici anni come “vicerettore” nel Seminario Minore Fiorentino, mi hanno accompagnato come fratelli ed amici ed insieme il dono della Parrocchia di Santa Verdiana a Castelfiorentino, che si trova a pochi chilometri di distanza, ed è stata la scuola più alta di immersione e contatto con l’umano e l’esperienza più concreta ed entusiasta del rinnovamento del Concilio Vaticano II.
Quel giorno, 8 dicembre Festa dell’Immacolata, non ho percepito con chiarezza tutto questo passato di benedizione, ma era come un canto che mi sentivo dentro e che nei giorni della malattia si è fatto più chiaro e definito.
La Domenica 14 dicembre, terza dell’Avvento, quando venivo preparato all’intervento chirurgico, ho vissuto un momento di grazia. È giunto al mio orecchio il suono breve e distinto di una campana, che io ho pensato della vicina cappella dove il frate cappuccino iniziava la celebrazione del la santa Messa. Dunque: era Domenica e io quella Domenica – unica Domenica fra migliaia di Domeniche – non avrei partecipato all’Eucaristia.
Ma subito mi venne alla memoria la parola dell’apostolo Paolo all’inizio del capitolo 12 della lettera ai Romani : “Vi esorto per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio: è questo il vostro culto spirituale”.
La verità ha abbracciato la mia vita: non è che io non partecipassi all’Eucaristia, ma vi partecipavo nella maniera più vera ed intensa; dovevo semplicemente unire la mia sofferenza alla sofferenza del Signore,
chiedergli di amare come lui vuole che si ami, e sentirmi – in Lui, per Lui e con Lui – sacrificio vivente, santo e gradito a Dio.
La pace del cuore è stata così grande che ho potuto considerare con luminosa serenità ogni possibile evento dell’operazione chirurgica che si stava preparando. Ho detto al mio Gesù, Signore ed amico di tutta la mia vita: “voglio soltanto quello che vuoi Tu!”.
E alla tenerezza materna di Maria ho chiesto che mi facesse palpitare nel cuore le sue parole: “avvenga per me secondo la tua parola”.
Sento che tutto è grazia. E non so davvero come dirvi la mia affettuosa gratitudine per avermi sostenuto in questo particolare momento di vita, se non dicendovi che continuamente mi ricordo di voi dinanzi al Signore e prego e offro questo mio presente, perché Dio vi ricolmi delle sue benedizioni, custodisca la pace del vostro cuore e faccia crescere in voi quella gioia che nessuno potrà mai rubarci perché è la gioia del suo amore.
È , per ognuno e ognuna di voi e per quanti sono legati alla vostra vita e al vostro servizio,
il mio BUON NATALE !
Cardinale Silvano Piovanelli
Arcivescovo Emerito di Firenze
La Terrazza di Michelangelo, nella persona del Direttore (nella foto con Piovanelli lo scorso 8 dicembre in Duomo a Firenze), assieme all’Editore e a tutta la Redazione, augura al Cardinale Silvano Piovanelli, una pronta guarigione, un Sereno Santo Natale, dedicato alla convalescenza, e un proficuo 2015.
Dal numero 45 – Anno I del 24/12/2014
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